L’Italia, pur procedendo su un sentiero di sviluppo sostenibile, è in ritardo sui 17 Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile (SDGs, Sustainable Development Goals) dell’Agenda 2030 delle United Nations.
Tra il 2010 e il 2023, il nostro Paese registra un aumento superiore al punto all’anno solo nel Goal 12 “economia circolare”, migliora in modo contenuto per i Goals 2 (cibo), 7 (energia pulita), 8 (lavoro e crescita economica), 11 (città sostenibili), 13 (clima) e 14 (ecosistemi marini) e in modo più consistente per i Goals 3 (salute), 4 (educazione), 5 (genere), 6 (acqua e sistemi igienico-sanitari) e 9 (innovazione).
Peggiora nei Goals 1 (povertà), 10 (disuguaglianze), 15 (ecosistemi terrestri), 16 (governance) e 17 (partnership).
Guardando al futuro, sulla base delle tendenze osservate e delle previsioni formulate in collaborazione con Prometeia, dei 37 obiettivi da raggiungere entro il 2030 solo otto (il 21,6 percento) sono raggiungibili, 22 (il 59,5 percento) non sono raggiungibili e sette (il 18,9 percento) hanno un andamento incerto.
Sono alcune delle principali evidenze del rapporto “Coltivare ora il nostro futuro. L’Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile” presentato oggi dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS).
Leggi il rapporto completo.
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