Secondo i dati del Rapporto GreenItaly 2023, realizzato dalla Fondazione Symbola e da Unioncamere, con la collaborazione del Centro Studi Tagliacarne e con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, più di un’impresa su tre ha investito in tecnologie e prodotti ‘green’ nel quinquennio 2018-2022 corrispondenti a 510.830 aziende (35,1 percento), 2 imprese su 5 nell’industria manifatturiera (95.410 unità, pari al 40,8 percento).
Le imprese eco-investitrici risultano più dinamiche sui mercati esteri rispetto a quelle che non investono (il 30 percento delle prime prevede un aumento nelle esportazioni nel 2023 contro un più ridotto 20 percento di quelle che non hanno investito), prevedono in un numero maggiore un aumento del fatturato (47 percento contro 40 percento) e delle assunzioni (29 percento contro 19 percento). Hanno inoltre una maggiore capacità di creare associazioni e fare rete.
A livello regionale, la Lombardia continua a contraddistinguersi come la regione più dinamica, con 421.170 nuovi contratti green jobs attesi nel 2022 (in crescita del 14,7 percento rispetto al 2021), primato che possiede non soltanto in termini assoluti ma anche relativi (l’incidenza dei green jobs sul totale delle attivazioni previste nella regione è del 40,8 percento).
Per leggere il rapporto GreenItaly 2023, clicca qui
I modelli
Ciascun soggetto opera secondo modelli di intervento differenti, che possono prevedere anche la partnership - eventualmente riconosciuta sotto il profilo contrattuale - tra i diversi soggetti pubblici e privati per finanziare progetti “eco-compatibili” e/o a impatto sociale in specifici settori.
I Social Impact Bond, per esempio, si basano sul meccanismo “pay-for-success” attraverso il quale il ritorno per i finanziatori è condizionato al raggiungimento di determinati risultati. Essi sono utilizzati per fare fronte a problematiche sociali, tra cui l’accrescimento della forza lavoro, l’affido familiare, l’istruzione, la salute, la mancanza di fissa dimora.
Secondo quanto emerso da un’indagine condotta dal Forum per la Finanza Sostenibile, tra i settori di intervento citati nel PNRR, le energie rinnovabili e l’efficientamento energetico assorbono la maggior parte degli investimenti degli operatori finanziari Soci del Forum, che prevedono di intervenire in questi ambiti anche nel prossimo triennio, oltre che in mobilità e agroalimentare sostenibile, nel quadro di partenariati pubblico-privato (con capitale di debito e/o di rischio) per favorire l’effetto leva finanziaria.
Gli strumenti
Qualsiasi strumento finanziario che include dimensioni di sostenibilità e attraverso il quale i capitali sono orientati verso attività che non solo generano un plusvalore economico, ma sono al contempo utili alla società e non sono a carico del sistema ambientale, può essere inteso come “strumento di finanza sostenibile”.
Gli strumenti di finanza sostenibile attualmente presenti sul mercato sono di varia natura e livello di complessità e/o standardizzazione, per questo motivo non è possibile fornirne un elenco che risulti esaustivo.
A titolo esemplificativo, si riportano alcuni tra i principali modelli finanziari utilizzati:
- green bonds la cui emissione è legata a progetti che hanno un impatto positivo per l’ambiente. A livello internazionale, The International Capital Market Association (ICMA) ha elaborato delle linee guida - quali strumento di autoregolamentazione - contenenti quattro Green Bond Principles (GBP) per sostenere gli emittenti nel finanziamento di progetti eco-compatibili e sostenibili;
- social bonds, strumenti obbligazionari i cui proventi sono impiegati per finanziare / rifinanziare in tutto o in parte, progetti sociali nuovi e/o già esistenti;
- stainability-linked bonds (SLBs), prestiti obbligazionari dotati di caratteristiche finanziarie e/o strutturali collegate al raggiungimento o meno di obiettivi di sostenibilità/ESG predefiniti;
- social impact bonds (SIBs), programmi di finanziamento in progetti con un impatto sociale e ambientale misurabile e restituzione del capitale / remunerazione solo in caso di successo del programma. ;
- development impact bond, tipologia di garanzia utilizzata per finanziare programmi di sviluppo in Paesi con scarse risorse attraverso il coinvolgimento di investitori privati;
- sustainable bonds, titoli obbligazionari i cui proventi sono utilizzati per finanziare / rifinanziare una combinazione di progetti green e social;
- BTP Green, titoli di Stato dedicati al finanziamento delle spese per la transizione ecologica del Paese;
- blue bonds nei quali i proventi sono utilizzati per finanziare progetti legati al mare, alla biodiversità e al sostegno di una pesca sana e sostenibile;
- transition bonds nei quali i proventi sono utilizzati per finanziare progetti collegati alla transizione climatica dell’emittente;
- prestiti sostenibili che finanziano, per esempio, interventi e acquisti in linea con mobilità sostenibile, efficientamento energetico ed energia rinnovabile;
- incentivi per l’impatto sociale (Social Impact Incentives - SIINC), premi finanziari che ricompensano direttamente le imprese al raggiungimento di risultati sociali predefiniti;
- sustainability - linked derivatives (SLD), derivati di credito standardizzati, che utilizzano indicatori di performance (KPI) per determinare gli obiettivi di sostenibilità che la controparte, pubblica o privata, deve contrattualmente realizzare;
- futures e options ESG, tipologia di strumenti derivati collegati a indici di capitale il cui benchmark è costituito da obiettivi di sostenibilità (ESG), che consentono ai gestori di coprire i rischi propri degli investimenti sostenibili;
- polizze sostenibili e/o ESG che permettono di coniugare il rafforzamento della protezione dai rischi al miglioramento del benessere dell’intera comunità;
- impact grant, che, attraverso l’adozione di particolari strumenti giuridici e contrattuali, permette alla società beneficiaria di un investimento, in caso di raggiungimento di obiettivi di impatto sociale pre-concordati, di trasformarne una parte in contributo a fondo perduto.
Per approfondire che cosa sono i green, social and sustainability bonds (GSS), si rimanda al documento dell’OECD intitolato “Scaling up green, social, sustainability and sustainability-linked bond issuances in developing countries”.
Possono essere utilizzati per il finanziamento di attività economiche “sostenibili” anche i titoli obbligazionari a reddito fisso (fixed-income securities), prestiti di notevole entità, con scadenza più lunga di quella generalmente prevista per i prestiti di tipo tradizionale, e le cartolarizzazioni, basate su un meccanismo di cessione a titolo oneroso di un portafoglio di crediti capace di generare flussi di cassa pluriennali; strumenti di equity che prevedono l’apporto di capitale di rischio e strumenti di quasi - equity come, per esempio, accordi di royalty in virtù dei quali l’investitore riceve una quota del fatturato dell’impresa sociale o di un suo programma specifico a fronte dell’apporto di capitale di debito; linee di credito a condizioni agevolate con garanzia pubblica.
Nell’alveo della finanza alternativa è stato coniato il termine “green crowdfunding” per riferirsi a tutte quelle operazioni di crowdfunding che hanno come oggetto e obiettivo la produzione di energia pulita o comunque progetti di sostenibilità ambientale. Il green crowdfunding permette anche agli investitori non professionali di investire in progetti green a partire da piccole somme, inserendo nel proprio portafoglio prodotti finanziari ad alto rendimento e a rischio basso o moderato.
Si parla poi di Sustainable and Responsible Investment - SRI per riferirsi agli investimenti che integrano i fattori ESG - Environmental, Social and Governance nell’analisi e screening degli emittenti e di investimenti a impatto sociale (IIS) per indicare gli investimenti che sono attuati con l’obiettivo di generare un impatto socio-ambientale - oltre che economico - positivo e misurabile.
Data aggiornamento 9 aprile 2024