Il futuro dei servizi finanziari si gioca anche sul piano dell’innovazione digitale spingendo gli operatori tradizionali a rafforzare la collaborazione con le start up e grandi imprese tecnologiche (Big Tech).
Da un lato, a beneficiarne sono le imprese che, grazie a modelli di business implementati tramite canali digitalizzati, sono favorite nell’accesso al credito e a nuova liquidità, a soluzioni e servizi innovativi per ottimizzare la gestione del “working capital”, dei rischi, della supply chain, per ricevere consulenza finanziaria automatizzata, per raccogliere capitale.
Dall’altro, gli intermediari tradizionali che introducono elementi di innovazione nelle proprie funzioni di intermediazione (crediti e depositi) e raccolta di capitale, nei servizi di pagamento e di investimento, nell’area della governance, nonché nel rapporto con il cliente moltiplicando le occasioni di contatto e di informazione, oltre che semplificando la propria operatività.
A livello europeo, con l’obiettivo di stimolare la competitività e l’innovazione nel settore finanziario, la Commissione europea (CE) ha adottato nel settembre 2020 un pacchetto per la finanza digitale, comprensivo di una strategia per la finanza digitale e i pagamenti al dettaglio, nonché proposte legislative sulle cripto-attività e sulla resilienza operativa digitale.
Il regolamento sui mercati delle cripto-attività (MiCA) stabilisce per la prima volta un unico quadro normativo applicabile alle cripto-attività, agli emittenti di cripto-attività e ai fornitori di servizi per le cripto-attività. Il Consiglio europeo ha adottato formalmente le norme nel maggio 2023.
L'atto sulla resilienza operativa digitale (DORA) garantisce che il settore finanziario europeo possa far fronte a gravi perturbazioni operative e stabilisce requisiti uniformi per la sicurezza delle reti e dei sistemi informativi delle imprese e delle organizzazioni che operano nel settore finanziario nonché di terze parti critiche che forniscono loro servizi relativi alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC), come piattaforme cloud o servizi di analisi dei dati. Il Regolamento DORA, entrato in vigore il 16 gennaio 2023, sarà vincolante a partire dal 17 gennaio 2025.
A livello nazionale, il Decreto - Legge n. 25/2023 - Disposizioni urgenti in materia di emissioni e circolazione di determinati strumenti finanziari in forma digitale e di semplificazione della sperimentazione FinTech (cd. Decreto Fintech), convertito con modificazioni dalla Legge n. 52/2023 ed entrato in vigore il 16 maggio 2023, ha introdotto un sistema alternativo di emissione e circolazione di strumenti finanziari in forma digitale.
L’approvazione del Decreto si è resa necessaria al fine di assicurare l’efficiente applicazione del Regolamento (UE) 2022/858 relativo a un regime pilota per le infrastrutture di mercato basate sulla tecnologia a registro distribuito (DLT pilot regime).
La dote a favore della Missione 1 del PNRR “Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e tursimo” è di 41,34 miliardi di euro (21,26 percento), risorse che rappresentano un’opportunità per l’industria bancaria e assicurativa e per la trasformazione dell’intero sistema finanziario, della quale gli operatori del “fintech” rappresentano una componente importante, giocando il ruolo di facilitatori dell’innovazione in alcune aree specifiche, dai prestiti agli investimenti, dai pagamenti alla gestione del risparmio, solo per citarne alcune.
Che cos’è il fintech
Fintech è la sincrasi di “Financial Technology” traducibile con tecnofinanza e raggruppa l’insieme delle innovazioni digitali - rese possibili dall’impiego delle tecnologie - in diversi segmenti di attività del settore finanziario. Il fintech si sviluppa nel più ampio quadro della “digital economy” o economia digitale basata, per l’appunto, sull’utilizzo delle tecnologie informatiche e dell’economy data o economia dei dati. Si utilizza anche il termine TechFin riferendosi all’ambito che comprende i servizi di supporto tecnologico al fintech (“tech eanabler” e “cybersecuirty”).
Tecnologie e strumenti del fintech
I modelli di business nel settore fintech si basano sull’utilizzo di piattaforme digitali e tecnologie combinate in maniera diversificata e/o complementare integrate alle reti di nuova generazione: dalla blockchain (Distributed Ledger Technologies o tecnologie dei registri distribuiti) all’Intelligenza Artificiale (AI), dalle open API ai “contratti intelligenti”, dai robo - advisor ai chatbot (“conversational interfaces”) fino al cloud.
Piattaforme digitali
Le piattaforme digitali per la raccolta di capitale da destinare al finanziamento di progetti imprenditoriali secondo differenti modalità è lo strumento principalmente utilizzato nel crowdfunding al quale abbiamo dedicato un articolo di approfondimento della nostra rubrica Focus, qui.
Cripto-attività & Blockchain
Le cripto-attività funzionano grazie alla blockchain, che individua un insieme di tecnologie nella quali il registro è strutturato come una catena di blocchi crittografici contenenti le transazioni e il consenso è distribuito su tutti i nodi della rete (pubblica o privata), che possono partecipare al processo di validazione delle transazioni da includere nel registro. I blocchi cifrati sono generati tramite un algoritmo condiviso da tutta la comunità che usa la stessa valuta. Per registrare le operazioni, queste devono essere preventivamente approvate dalle parti coinvolte nell’accordo (“smart contract”). Secondo gli esperti del Politecnico di Milano, la “Decentralized Finance” (DeFi) è uno dei trend più recenti e rivoluzionari della tecnologia blockchain che si muove nel contesto delle piattaforme “permissionless” - sulle quali chiunque può partecipare al processo di validazione delle transazioni e può diventare un nodo della rete.
La tecnologia blockchain permette inoltre gli scambi di token in maniera sicura e disintermediata nell’ambito delle Initial Coin Offering (ICO), sistemi di raccolta di capitale online. I token - informazioni digitali registrate su un registro distribuito - possono essere utilizzati in vari modi: per ottenere un diritto all’utilizzo di un prodotto / servizio (‘utility token’), per ricevere un vantaggio o remunerazione di tipo finanziario (‘security token’) o direttamente come una criptovaluta (‘digital currency token’) per acquistare beni e servizi sul web.
Robo advisor
Con robo advisor si intendono le piattaforme digitali che offrono servizi di consulenza finanziaria e di investimento “automatizzata”. Sono utilizzati prevalentemente nei modelli B2C per la gestione del risparmio privato.
Applicazioni mobile
Le società fintech sviluppano specifiche app per gestire i risparmi, per i pagamenti tramite dispositivo “mobile”, per incassare i pagamenti (“virtual Pos”).
Intelligenza Artificiale
L’Intelligenza Artificiale (AI) si riferisce all'abilità di un computer di svolgere funzioni e ragionamenti tipici della mente umana. L’AI è impiegata nella composizione e ottimizzazione dei portafogli, nell’automazione delle procedure di analisi del rischio finanziario, nella realizzazione di modelli previsionali e nella consulenza robotizzata (robo-advisory).
I verticali del fintech
Se si guarda agli ambiti di attività / specializzazione (cd. verticali), l’ecosistema fintech è ampio, variegato e multidimensionale: si va dalle soluzioni per il credit scoring, l’analisi di bilancio e il risk management alla gestione finanziaria della supply chain, dall’erogazione di prestiti personali, all’invoice financing e ai servizi di pagamento, fino allo scambio di crediti deteriorati (NPE).
Si parla di: “regtech” quando la tecnologia è applicata per migliorare la compliance alle normative, il monitoraggio del rischio e l’individuazione di crimini finanziari, “wealthtech” quando la tecnologia è applicata alla gestione patrimoniale, “insurtech” quando le tecnologie sono applicate al settore assicurativo, “proptech” se applicate al settore immobiliare, “socialtech” per riferirsi all’ambito nel quale le tecnologie sono utilizzate per risolvere sfide e problemi sociali.
L’open banking, infine, identifica un nuovo modo di “fare banca” che caratterizza le cd. “challenger bank” che si pongono come veri e propri “hub” di servizi a valore aggiunto verso la clientela. Ciò grazie alle Application Programming Interface (API), funzioni e procedure che consentono a un’applicazione di accedere a funzionalità, dati e/o audience di altre applicazioni o altri servizi digitali. L’open banking introduce logiche di rete, dove la banca viene intesa come parte di un ecosistema più ampio e interconnesso, basato sull’interazione e condivisione delle informazioni con «terze parti» (Third Party Provider – TPP). I TPP sono iscritti in un registro pubblico di Banca d’Italia (National Competent Authority – NCA), in cui si indicano i servizi specifici per cui sono autorizzati. Le stesse informazioni sono riversate nel registro centrale sviluppato e gestito da EBA. I TPP possono operare direttamente sui conti correnti, previa acquisizione di specifico consenso dei titolari.
La disciplina del fintech
Per avere un quadro di sintesi delle disposizioni europee e nazionali che interessano il settore fintech, è possibile consultare le schede del Consiglio europeo e della Camera dei Deputati.
Il mercato italiano del fintech
Secondo i dati dell’Osservatorio Fintech & Insurtech della School of Management del Politecnico di Milano, nel 2023 sono 622 le startup fintech & insurtech in Italia e hanno raccolto risorse per 174 milioni di euro, in calo del 81% rispetto all’anno precedente (pur con una ripresa in questo ultimo trimestre), in linea con un trend globale di maggior cautela da parte dei Venture Capital. Una start up su tre (il 35 percento) ha già raggiunto utili positivi, trainati anche da ricavi che risultano mediamente in crescita del 60 percento rispetto all’anno precedente. Insieme al ruolo delle start up, per l’innovazione dei servizi finanziari e assicurativi è cruciale quello dei grandi operatori, che si stanno orientando sempre più verso canali digitali. E i consumatori si dimostrano spesso pronti: oggi il 66 percento dei clienti italiani utilizza almeno un canale finanziario digitale, il 57 percento uno mobile.
Le iniziative pubbliche
A livello nazionale, la BCE promuove l'iniziativa “Exploratory work on new technologies for wholesale central bank money settlement", programma di particolare rilievo per l'Eurosistema e, in Italia, per la Banca d'Italia coinvolta nel suo duplice ruolo di Banca centrale fornitrice di una delle soluzioni sperimentali (c.d. TIPS Hash-Link) e di supporto alla partecipazione degli operatori italiani.
A livello nazionale, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (Serie Generale n. 157 del 2 luglio 2021) del Decreto ministeriale 30 aprile 2021, n. 100, l’Italia si dota di una “regulatory sandbox”, uno spazio protetto dedicato alla sperimentazione delle attività di innovazione tecnologica nei settori bancario, finanziario e assicurativo. Si tratta di un progetto tra i più innovativi del settore, che rappresenta un importante passo avanti per la digitalizzazione del Paese.
La sperimentazione consente a intermediari vigilati e operatori FinTech di testare progetti e servizi innovativi, potendo beneficiare di un regime semplificato, transitorio, e in costante dialogo con le autorità di vigilanza: Consob, IVASS e Banca d’Italia.
Spunta Banca DLT, progetto coordinato da ABI Lab e promosso dall’Associazione bancaria italiana (ABI), ha rappresentato la prima applicazione in Europa basata su Blockchain/DLT adottata dal settore bancario italiano, alla quale è seguito il progetto Leonidas che ha indagato i benefici ottenibili con l'adozione di una valuta di banca centrale all’ingrosso (wCBDC) implementata su una tecnologia DLT per effettuare transazioni interbancarie.
A luglio 2024, CDP ha concluso con successo la sua prima emissione di un ‘Digital Bond’ su Blockchain, con un’operazione interamente sottoscritta da Intesa Sanpaolo in qualità di unico investitore istituzionale. L’emissione, avvenuta tramite la tecnologia a registro distribuito o DLT (Distributed Ledger Technology), è la prima effettuata in Italia ai sensi del decreto-Legge "FinTech", che disciplina le emissioni e la circolazione di determinati strumenti finanziari in forma digitale.
L’operazione è stata realizzata nell’ambito della partecipazione di CDP e Intesa Sanpaolo alla sperimentazione avviata dalla Banca Centrale Europea (BCE) per individuare nuove soluzioni per il regolamento delle transazioni all’ingrosso in moneta della Banca Centrale per le operazioni realizzate sulle DLT.
A livello territoriale, Regione Lombardia promuove un'iniziativa di equity crowdfunding con l'obiettivo di agevolare la raccolta di capitale di rischio da parte delle startup finaliste e semifinaliste della competition StartCup Lombardia , favorendo investimenti di risparmio privato nell’economia reale attraverso una garanzia regionale gestita da Finlombarda.
Finlombarda, società finanziaria di Regione Lombardia, adersice ad Assofintech con l’obiettivo di avviare un dialogo costante con gli operatori fintech attivi nel mercato del credito, sviluppare nuove competenze interne e prodotti basati su servizi finanziari innovativi a beneficio del rilancio economico delle imprese della Lombardia.
La finanziaria regionale ha, inoltre, attivato in passato un'iniziativa di finanza alternativa Credito F.A.C.I.L.E. in collaborazione con la piattaforma di prestiti online October.
Attualmente, promuove l'iniziativa Crowdfunding Minibond che prevede la sottoscrizione di minibond collocati mediante piattaforme di crowdfunding autorizzate, emessi da imprese lombarde per finanziare i piani di investimento aziendali, il fabbisogno di capitale circolante o rifinanziare il debito.
Data ultimo aggiornamento 11 novembre 2024